diffamazione tramite whatsapp
Insultare o diffamare qualcuno su WhatsApp, anche in una chat privata, può avere conseguenze legali. Vediamo quando si configura il reato di diffamazione e come tutelarsi.
WhatsApp è diventato un mezzo di comunicazione quotidiana, ma l’uso imprudente può portare a condividere messaggi offensivi. È importante capire le implicazioni legali di tali comportamenti.
Cos’è la diffamazione?
L’articolo 595 del Codice penale definisce la diffamazione come l’offesa alla reputazione di una persona comunicata a due o più persone in assenza della vittima. È diversa dall’ingiuria, che non è più un reato, ma un illecito civile. Gli elementi del reato di diffamazione sono:
- Offesa alla reputazione:
- Comunicazione a più persone:
- Assenza della vittima:
- Assenza di giustificazioni:
Pena per diffamazione
La diffamazione comporta una reclusione fino a un anno o una multa fino a 1.032 euro. Se commessa online, la pena è aggravata con reclusione fino a due anni o una multa fino a 2.065 euro.
Le chat private di WhatsApp possono essere diffamatorie?
Una conversazione privata tra due persone non costituisce diffamazione, poiché manca la pluralità di destinatari. Tuttavia, se il messaggio viene diffuso a più persone o inoltrato, può configurarsi il reato. Se la chat include più di due persone, e uno degli interlocutori diffonde un messaggio offensivo, si tratta di diffamazione.
Differenza tra ingiuria e diffamazione
Se la vittima è presente nella chat e legge l’offesa in tempo reale, si tratta di ingiuria, un illecito civile. La vittima può richiedere un risarcimento per danni morali. Se la vittima è offline al momento dell’invio, si configura la diffamazione, e la parte lesa può sporgere querela entro tre mesi dalla lettura del messaggio.
Esempi di diffamazione su WhatsApp
- Inviare un messaggio diffamatorio a una persona e poi inoltrarlo ad altri.
- Pubblicare uno “stato” offensivo visibile ai propri contatti.
- Scrivere un messaggio offensivo sapendo che verrà diffuso a terzi, come su un cellulare aziendale condiviso.
In tutti questi casi, il responsabile può essere perseguito legalmente per diffamazione